ACCADEMIA CREATIVA – PARATA DIAVOLI E BIANCHE PRESENZE

ITINERANTI

Avanzano i trampolieri dannati, si ergono su gambe scheletriche, lunghe come incubi stirati da una mano invisibile. Ogni passo è un’articolazione che scricchiola, un lamento di legno bruciato e metallo contorto, e risuona con un tonfo sordo sul suolo di scorie incandescenti.

Le loro figure, filiformi e deformi, oscillano con un equilibrio precario, come spettri danzanti su un filo teso tra il nulla e il tormento eterno. Le loro vesti, brandelli sfilacciati di ciò che fu, sventolano nel vento rovente dell’Inferno, un sussurro di rimpianto che si mescola al fruscio delle fiamme.

Poi, attraverso veli di luce eterea, dove la musica non ha suono ma si sente
nell’anima, e il silenzio è un canto che innalza il cuore, si manifestano le Bianche Presenze, figure slanciate di abbagliante candore, che si ergono su steli di grazia.
Non sono gambe, ma pilastri di luce cristallina che li sollevano al di sopra di ogni cosa terrena. Ogni loro movimento è un innalzarsi, un leggero ondeggiare che non calpesta, ma sfiora l’aria, come petali di luce che danzano su un soffio divino.

Le loro vesti, un tessuto impalpabile di stelle e purità, fluttuano come nuvole leggere, e ogni loro passo è una sinfonia muta di armonia e leggerezza che risuona solo nel cuore di chi osserva. Si muovono con una dignità serena, le loro lunghe figure dipingono scie di quiete e meraviglia nel velo luminoso del Paradiso. Vestite di un candore che sfida ogni descrizione, di una luminosità che trascende il visibile, si muovono senza suono, senza peso, con ali diafane che frusciano come un respiro divino, un battito d’ali di colombe celesti.